mercoledì 20 settembre 2017

Ebraismo: Rosh-ha-Shana (il Capo dell'Anno)

Rosh-ha-Shana ראש השנה significa in ebraico letteralmente capo dell'anno ed infatti è il primo giorno dell'anno ebraico e ricorre il primo giorno del mese di Tishri (settembre-ottobre), centosessantadue giorni dopo il primo dei giorni di Pèsach, la Pasqua Ebraica e nel calendario gregoriano non può cade tra il 5 settembre ed 5 ottobre, mai di giovedì, venerdì o domenica. Segna l'inizio dell'anno commerciale, legale, religioso, civile e vi si fa riferimento per calcolare l'anno sabbatico ed il giubileo. 

Rosh-hashana Tease, Micha Elson



Annunciato dal suono dello Shofar (grande corno di montone suonato a scopo rituale per richiamare l'uomo ad occuparsi delle cose di Dio, riproduce la vibrazione del cuore di coloro che chiedono perdono) sin dai tempi in cui Israele era il Popolo Eletto come descritto nel libro del Levitico (23:24 - Antico Testamento, Torah Shebichtav = תורה שבכתב = Torah che è scritta).
Rosh-ha-Shana è anche chiamato anche Yom ha-Zikkaron - Giorno del ricordo: in questa data secondo la mitologia ebraica Dio avrebbe finito la Sua opera di creazione e sarebbe stato creato Adamo, il primo uomo; è un giorno di riflessione individuale, introspezione e rinnovamento spirituale.
Secondo la tradizione ebraica Rosh-ha-Shana è anche il Yom ha-Din (= Giorno del Giudiziodurante il quale il dio degli ebrei siede sul trono per giudicare ogni singola azione di ogni singola persona compiuta nel corso dell’anno precedente e decide se merita il perdono o meno. Nel Talmud infatti è scritto “A Rosh Ha-Shanah tutte le creature sono esaminate davanti al Signore” ed il giudizio divino emesso sarà sigillato tra sette giorni, nel giorno di Kippur, il Giorno dell’Espiazione.

Nei quattro giorni che precedono la Festa, tra la mezzanotte e l'alba, i praticanti recitano le Selichot, סליחות,  Preghiere Penitenziali che nella tradizione sefardita (Spagna-Europa Occidentale) sono identiche per ogni giorno, mentre in quella ashkenazita (valle del Reno- Europa Orientale) si recitano ogni giorno testi differenti. 

Nel pomeriggio del giorno precedente Rosh-ha-Shana si usa fare il tashlikh:
Un uso legato a questa giornata vede l’ebreo recarsi verso un corso d’acqua o verso il mare e lì recitare delle preghiere e svuotarsi le tasche, atto che rappresenta simbolicamente il disfarsi delle colpe commesse e un impegno simbolico a rigettare ogni cattivo comportamento, come scritto nel libro biblico di Michà: “Getterai i nostri peccati nelle profondità del mare”. - citaz. UCEI.it 
Quella sera, durante le cena della vigilia, si consuma il Seder una cena dove ogni portata è accompagnata e seguita dalla recitazione di preghiere benedicenti: e nel corso della quale si consumano in sequenza datteri (tamrè - simbolo della sconfitta dei nemici), fichi (te’enim, allude al popolo di Israele: come fichi primaticci ho prediletto i vostri padri, Osea 92, 13), la zucca (kerà - per allontanare il giudizio cattivo), finocchi (ruvlyà - per aumentare i meriti), porri (keratà - per distruggere coloro che ci odiano), bietola (sllkà - perché i nemici siano allontanati), melograni (rlmmonìm - simbolo di pienezza e perché i suoi semi possano portare un anno prospero) ed infine la testa di agnello (kéves - "il Signore ti porrà capo e non coda", Devarim 28:13), il pesce (dagghìm - simbolo della benedizione di Ya’akòv ai figli di Yossef: prolificheranno come pesci, Bereshit /Genesi 48:16), il pane tondo (challa - simbolo della corona di dio e della circolarità dell'anno).
Al Seder della seconda sera sono servite più varietà possibili di frutta, perché vengano incluse nella benedizione di shehecheyanu (la benedizione che si recita la prima volta che si assaggia qualcosa nell'anno). Tutte le pietanze preparate e consumate a Rosh-ha-Shana hanno un ruolo simbolico in nome, forma o  sapore ben augurante per l’anno a venire, come la mela intinta nel miele.
Gli abissi del mare dimostrano che vi è un creatore che ha creato e controlla il mondo non lasciando che l'acqua ricopra la terra, così andiamo al mare e ci pensiamo a Capodanno, l'anniversario della Creazione, meditando sulla prova della creazione e del suo controllo, così ci pentiamo dei nostri peccati di fronte al Creatore e perciò Egli getterà i nostri peccati nell'acqua.- Rabbi Moses ben Israel Isserles e Rabbi Joseph ben Ephraim Karo, Shulchan Aruch- Codice delle legge ebraica, Venezia, 1565.

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Fonti:
ucei.it
J.Marino a.c.d., Seder di Rosh-ha-Shana, Roma
Rabbi Moses ben Israel Isserles e Rabbi Joseph ben Ephraim Karo, Shulchan Aruch- Codice delle legge ebraica, Venezia, 1565.


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